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In questo spazio inserisco brevi brani, citazioni prese da qualsiasi libro, che abbiano a che fare con la ricerca di noi stessi e le prospettive del cambiamento. E anche qualche spunto che nasce, magari casualmente, dalla mia esperienza e dalle mie letture.

Il primo brano è una storia sufi, che ho trovato in un libro, piccolo ma prezioso (Chandra Livia Candiani, Il silenzio è una cosa viva”, Torino, 2018, pp. 58 - 59). “Un giorno l’asino di un contadino cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva più uscirne. L’asino continuò a ragliare sonoramente per ore, mentre il proprietario pensava al da farsi. Infine il contadino prese una decisione crudele: concluse che l’asino era ormai molto vecchio e che non serviva più a nulla,che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo bisognava chiuderlo. Non valeva la pena di sforzarsi per tirare fuori l’animale dal pozzo. Al contrario, chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a seppellire vivo l’asino. L’asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo e pianse disperatamente. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l’asino rimase zitto. Il contadino allora si decise a guardare verso il fondo del pozzo, e rimase sorpreso di quello che vide. A ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l’asino se ne liberava, scrollandosela dalla groppa,facendola cadere e salendoci sopra.In questo modo, in poco tempo, l’asino riuscì ad arrivare fino all’imboccatura del pozzo, oltrepassare il bordo e uscire trottando.”.

“la terapia riuscita, indipendentemente dalla sua forma, comporta un cambiamento del modello del mondo dei clienti, che li mette in grado di avere più scelte nel loro comportamento “ (R.Bandler, G.Grinder, La struttura della magia, p. 73 )

“Ogni inizio infatti/ è solo un seguito/ e il libro degli eventi /è sempre aperto a metà”. (W. Szymborska, Amore a prima vista, Milano, 2017)

“L’importante è non smettere di interrogarsi. La curiosità ha una precisa ragione per l’esistenza.“ (A.Einstein, citato in A. Pais, “La scienza e la vita di A.Einstein”, Boringhieri, 1986)

“La sera giocarono come al solito a carte Più tardi, sveglio a letto, Antonio pensò che ansia e speranza erano la stessa cosa vista da due punti di vista opposti e che dipendeva solo da lui scegliere da che parte stare.” (G. Mastrangelo, I padri e i vinti, Milano 220, p.263) .

 

Riflessioni su “l’altro “

Uno psicoanalista molto noto, Massimo Recalcati, nei suoi libri scrive l’altro con la maiuscola, l’Altro. Mi sono chiesto il perché. Forse per indicare che il bisogno di relazione con gli altri è radicale per l’essere umano. Ma comunque, l’Altro è sempre un altro, concreto, in carne ed ossa, con il suo bello e il meno bello. Che, nella comunicazione autentica, ha comunque il suo bello,la bellezza dell’espressione, della vita che si manifesta, si rende visibile. E’ strano, ma tra il qualcosa di positivo che è emerso, non ostante tutto, dalla clausura imposta dal covid 19 è stato proprio, almeno per me, il contatto molto vicino con l’immagine degli altri, grazie alla comunicazione tramite computer. E anche con la mia. Ho conosciuto il mio volto in un modo meno approssimativo (non passo mai così tanto tempo davanti allo specchio….). Ho visto meglio le mie rughe e i diversi segni del tempo.

Sappiamo poi come sono andate le cose: la graduale riapertura, la possibilità del contatto con gli altri: per chi fa il mio lavoro, la possibilità dell’incontro , in uno spazio reale, fisico, con chi vuole condividere con me l’itinerario della psicoterapia.

Oggi le cose sono nuovamente cambiate: mentre scrivo, lo spazio dell’incontro è tornato a essere virtuale, siamo entrati in un nuovo lock down e ,con lui, si sono di nuovo ridotte le possibilità di muoversi, di scegliere dove andare e con chi andare.. Torna il significato di antiche virtù, che gli uomini avevano teorizzato ed esercitato quando il dominio sulla natura era molto più problematico che non oggi: la perseveranza, la fortezza, l’appello costante all’uso delle proprie risorse. La stessa idea di una “virtù”, come qualcosa che non si acquista e si consuma, ma si realizza attraverso l’esercizio paziente…Credo proprio che nei prossimi mesi tutto questo dovremo metterlo in campo.

 

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